Il 20% delle abitazioni italiane non e’ utilizzato. Ma i piani casa regionali, come quelli della Lombardia e della Liguria, consentono di ampliare del 20-30% molte delle abitazioni gia’ esistenti: vi pare sensato?
Le Regioni stanno redigendo i piani in cui si e’ frantumato l’abortito piano casa nazionale. Pero’ l’Italia e’ gia’ in overdose, come spiega il dossier del Wwf intitolato ‘2009, l’anno del cemento’.
I piani casa regionali stanno iniettando ulteriore cemento in un territorio in cui negli ultimi 15 anni l’urbanizzazione ha inghiottito oltre 3,5 milioni di ettari, di cui 2 milioni di terreni agricoli: una superficie grande quasi quanto il Lazio e l’Abruzzo messi insieme.
Il suolo e’ stato mangiato da case, casette, strade, capannoni, centri commerciali al ritmo di 244.000 ettari all’anno. L’Italia ha gia’ 12,8 milioni di edifici e 27 milioni di unita’ abitative, per il 20% appunto disabitate, nonche’ 200.000 chilometri di strade.
Piu’ di 100 Comuni hanno urbanizzato oltre il 50% della propria estensione. Non e’ piu’ sostanzialmente possibile tracciare sul territorio nazionale un cerchio di 10 chilometri di diametro senza intercettare una zona costruita.
Le pianure rappresentano il 18% della superficie nazionale, ma in esse si concentra il 60% dell’urbanizzazione. La Pianura Padana e’ diventata un mosaico di periferie traboccanti di villette, di aree industriali e di svincoli stradali. Ma hanno subito trattamenti del genere anche le coste, le colline pedemontane, le zone lungo i fiumi.
In media esistono 230 metri quadrati di territorio urbanizzato per ogni italiano, ultranovantenni e neonati inclusi.
Il territorio cementificato, urbanizzato, non si mangia. Non da’ neanche da mangiare, terminato il breve lasso di tempo in cui funziona il cantiere. Anzi: impedisce che il terreno venga usato per produrre cibo.
Il cemento impermeabilizza il suolo. La pioggia non viene piu’ assorbita ma ruscella via: ogni temporale diventa una mezza alluvione, l’acqua non riesce piu’ a filtrare nelle falde sotterranee.
E’ in arrivo in tutt’Italia un’altra robusta dose di cemento. Ma vi pare sensato?
Il dossier del Wwf ‘2009, l’anno del cemento’
Leggi ‘Stop al consumo di territorio’. La campagna prosegue, ecco come aderire
(Tratto da: http://informazionesenzafiltro.blogspot.com)
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