Mills e’ stato condannato per corruzione. Ma per esserci un corrotto, ci deve essere un corruttore e degli ottimi motivi per corrompere. Perche’ Mills e’ stato corrotto? Nessuno ne ha parlato, scritto, dibattuto.. Perche’ i motivi sono stati ignorati dai media a favore delle puttane e dei calzini azzurri? Quanti sono coinvolti? Pete… (continua). r Gomez lo spiega in questa intervista e nel libro: “Il regalo di Berlusconi“.
Molto piu’ di 600.000 dollari
Sono Peter Gomez, un inviato de Il Fatto Quotidiano, il quotidiano che ormai da quasi un mese e’ nelle edicole di tutta Italia e, con Antonella Mascali, ho scritto un libro: Il Regalo di Berlusconi: comprare un testimone, vincere i processi e diventare premer, tutta la verita’ sul caso Mills. u un libro che nasce, ma un libro che non dovrebbe esistere in un Paese come questo, perche’ tutti gli italiani dovrebbero sapere esattamente di cosa racconta il processo Mills, il processo che Berlusconi ha tentato di bloccare con il Lodo Alfano. In realta’ di questo processo si sa poco o niente, perche’ quotidiani e televisioni non l’hanno seguito e soprattutto tutti pensano che l’intera vicenda ruoti esclusivamente intorno alla famosa mazzetta da 600.000 dollari che Berlusconi avrebbe consegnato a Mills per dire il falso. Questo e’ vero, ma e’ anche non vero, i soldi che infatti Mills ha ricevuto da Berlusconi sono ben piu’ di quei 600.000 dollari. I primi soldi che riceve Mills da Berlusconi risalgono al 1995, quando Silvio Berlusconi, dopo tre incontri a tu per tu, a faccia a faccia con il suo avvocato inglese, decide di versargli 10 miliardi di lire: perche’? Berlusconi ha un problema in quel momento, sta quotando le sue aziende e ha addosso non solo la Guardia di finanza, i magistrati e l’Italia, ma anche il Garante per le televisioni. Il suo problema e’ che non deve fare risultare che, attraverso una serie di societa’ off shore, lui ha controllato occultamente – e la legge non lo permetteva – l’intera o quasi proprieta’ di Telepiu’, la mamma di Sky, la prima televisione criptata in Italia. Ebbene, Mills riceve da Berlusconi 10 miliardi estero su estero e si reca al fisco inglese dicendo: ‘le societa’ off shore utilizzate in quest’operazione sono mie, non sono del Cavaliere‘: questo a Berlusconi serve per evitare indagini anche da parte della Consob .
Carta canta: i documenti del processo
Il bello di questo processo e’ che nulla viene raccontato dai testimoni, tutto viene raccontato da carte: che le cose siano andate cosi rispetto a quei famosi 10 miliardi che sono l’inizio del tutto, risulta non dalle parole di qualche pentito, ma dai documenti del fisco inglese. Quando entrano quei soldi in Inghilterra David Mills si presenta, infatti, davanti agli ufficiali del fisco inglese, che vogliono sapere come sono andate le cose e dice esplicitamente: ‘si, e’ vero, Berlusconi mi ha dato quei soldi dopo un incontro che abbiamo avuto in aprile faccia a faccia per evitare l’intervento del garante per le televisioni‘. Documenti quindi, un processo esclusivamente documentale che non nasce nel 2000, quando verra’ versata la mazzetta a Mills, ma nasce molti anni prima: nel 1991, nel mezzanino di una metropolitana di Milano; siamo in novembre, due uomini con passo veloce scendono le scale della metropolitana, sono due fiduciari di Bettino Craxi, uno di loro si chiama Tradati e e’ detto, nel Partito Socialista, il “cuoco” di Craxi, per anni e’ stato vicino a Bettino e gli ha aperto e gestito conti esteri su conti esteri. Quel giorno – lo sappiamo – Tradati telefono’ a Craxi e lo avverti che, sui suoi conti esteri, sul conto Northern Holding, sono arrivati non 10 miliardi di lire come gli aveva preannunciato Bettino, ma 15. Craxi esplode, raccontera’ Tradati, in una grossa risata e dice: ‘ce ne sono cinque di troppo, mandali indietro‘: nasce da qui il processo Mills, perche’ per dieci anni la magistratura milanese cerchera’ di capire di chi sono quei soldi. Nel 1994, durante il processo Enimont, Tradati incomincia a collaborare con i magistrati e parla di tutti i versamenti ricevuti da Craxi, tranne quei 10 miliardi, che dice di non sapere chi li ha versati e di cui dice che sa solo che sono arrivati. Nel 1996 si incomincia a capire di chi sono quei soldi, quei soldi di cui Tradati non voleva parlare, anche perche’ dira’: ‘aveva paura di parlarne“, non solo: “non lo sapevo“. Erano soldi che arrivano da All Iberian, un grande conto estero gestito da una societa’ delle isole del Canale di proprieta’ di Silvio Berlusconi’.
Il segreto di Berlusconi
Del conto All Iberian non bisogna sapere niente, perche’ il conto All Iberian viene alimentato attraverso un ingegnoso sistema di cresta sui diritti televisivi: i film e i programmi televisivi che Mediaset, anzi la Fininvest comprava negli Stati Uniti non venivano comprati a prezzo esatto, questo ce lo dicono le carte; quello che costava 10 veniva comprato in Italia magari a 20 o a 30, si intermediava tra gli Stati Uniti e l’Italia una serie di societa’ off shore, che facevano capo o a Berlusconi Silvio o a una serie di suoi prestanome e collaboratori, il prezzo veniva gonfiato e poi erano queste societa’ off shore che vendevano in Italia, questo era il segreto di Berlusconi, il quale non doveva far sapere che rubava soldi al fisco e soldi alla sua societa’. Anche perche’ quei soldi finivano in gran parte, in quegli anni, su due altre societa’ off shore, Century One e Universal One, due societa’ particolari, due societa’ tenute in mano da due trust.
Per anni non si sa di chi siano Century One e Universal One: quando partono le indagini sul caso Mills, finalmente nel 2003 si scopre chi sono i due proprietari, i due proprietari di Century One e di Universal sono i figli di Silvio Berlusconi, Marina e Piersilvio. I soldi e la cresta sui diritti finiscono sui loro conti, che pero’ nessuno riuscira’ mai a scoprire perche’, prima che ci metta le mani la magistratura, arriva a Londra da David Mills, nelle societa’ di David Mills un banchiere Svizzero, che si chiama Paolo Del Bue: e’ l’uomo piu’ vicino alla famiglia Berlusconi. Si raccontano che ci sono dei prelievi di soldi che vengono infilati in capienti valige e quel denaro, quel tesoro, scompare, probabilmente alle Bahamas: c’e’ da chiedersi se oggi, con lo scudo fiscale, Berlusconi voglia fare rientrare anche quei soldi. Da una parte quindi evasione fiscale, dall’altra corruzione o finanziamento illecito, dall’altra ancora violazione delle regole del mercato: per questo viene pagato David Mills e per questo David Mills viene pagato nel 1995/1996. Da quel giorno Mills si trasforma in un testimone reticente e su cosa mente, in particolare? Su tante cose, una piu’ importante di tutte: non dice di chi e’ la proprieta’ effettiva del gruppo di societa’ estere della Fininvest non dichiarate al fisco. Nei suoi uffici viene infatti sequestrato un elenco di societa’, il cosiddetto Fininvest Group B, un lungo elenco di societa’ off shore utilizzate per le operazioni piu’ svariate.
Ve lo ricorderete tutti: il Cavaliere continua a ripeterci che nel 1994 ricevette un avviso di garanzia per le mazzette versate dal suo gruppo alla Guardia di finanza e sostiene, falsamente, che quell’avviso di garanzia lo mise fuori gioco e dire che e’ ancora piu’ grave tutto questo, perche’ poi la Corte di Cassazione l’ha assolto. Ebbene, nella sentenza Mills, la sentenza che nessuno ha letto, la sentenza che io e Antonella Mascali alleghiamo al nostro libro: Il Regalo di Berlusconi, si dice con chiarezza che Berlusconi e’ stato assolto nel processo per corruzione alla Guardia di finanza in quanto Mills non ha detto che lui era il reale proprietario di quelle societa’ off shore. Se Berlusconi fosse stato condannato, come meritava secondo i giudici che hanno condannato Mills, per quelle tangenti, oggi non sarebbe il Presidente del Consiglio.
Cosa accade senza piu’ il Lodo Alfano
Silvio Berlusconi e’ molto preoccupato per quello che puo’ accadere: nel nostro libro io e Antonella Mascali scrivevamo gia’ una cosa che sta accadendo adesso, la preoccupazione di Berlusconi e’ tutta processuale; se Mills verra’ condannato in via definitiva nei prossimi mesi, come potrebbe accadere, la sentenza contro di lui avra’ valore di prova e Berlusconi si trovera’ di fronte a un grosso problema: un processo che potrebbe essere molto semplice, nonostante che lui voglia fare ricominciare il suo processo da capo e voglia sentire centinaia di testimoni. Il giudice potrebbe decidere di non farlo perche’ una sentenza passata in giudicato dice: ‘quella mazzetta c’e’ stata, sono stati i soldi Fininvest e bisogna solo stabilire se davvero tu hai dato l’ordine‘. Per questo e’ gia’ in preparazione l’ennesima legge ad personam. Nella riforma del Codice di procedura penale messa in cantiere dal ministro Alfano ben prima dell’intervento della Corte Costituzionale, e’ stato previsto che le sentenze passate in giudicato non abbiano piu’ valore di prova.
(Tratto da: http://informazionesenzafiltro.blogspot.com)
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