Arrivano dicembre, le vacanze natalizie e…. il panettone, dolce caratteristico, sempre presente sulle nostre tavole nei giorni di festa. Ma come sceglierlo? Meglio quello artigianale o industriale? Il nostro consiglio e' sempre lo stesso: leggere l'etichetta. E' l'unico modo per evitare le fregature che si nascondono anche dietro sfavillanti confezioni.
La qualita' dei panettoni e il relativo costo dipende dalla qualita' degli elementi e dalla loro quantita'. Sulle etichette gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente, purtroppo senza indicazioni di peso o percentuale per i singoli componenti (evviva la trasparenza!). Nonostante cio' il consumatore puo' difendersi osservando l'ordine nel quale sono elencati gli ingredienti. Il panettone e' fatto di farina, uova, burro, zucchero. L'elemento che costa di meno e' lo zucchero e per questo alcuni produttori aumentano la quantita' dello zucchero, facendolo salire al 2° o 3° posto nell'elenco degli ingredienti. Quindi se l'etichetta colloca lo zucchero al secondo posto dopo la farina, passate oltre. Se insieme al burro o addirittura in sua sostituzione, c'e' la margarina, lasciate perdere. Un buon panettone deve avere la seguente composizione, in ordine decrescente: farina, uova, burro, zucchero. I produttori non sono obbligati a scrivere se il burro e' fresco di panna o proveniente da siero di latte congelato e se le uova sono fresche o in polvere o congelate. Occorre allora scegliere quei produttori che, di propria iniziativa, indicano la presenza di burro di panna, uova fresche (meglio se c'e' solo il tuorlo). In sintesi la composizione in ordine decrescente di un panettone di lusso e' la seguente: farina, tuorlo di uova fresche, burro fresco di panna, zucchero. Una scelta intelligente tutela il consumatore e indirizza la produzione verso prodotti di qualita'.
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