Movimenti 1, Monsanto 0

(Fonte: http://comune-info.net)
Monsanto e’ presente in piu’ di 80 paesi nel mondo, monopolizzando circa l’80% del mercato mondiale di sementi transgeniche e di prodotti agro-chimici. Nei quattro continenti, la compagnia ha accumulato diverse accuse per violazione di diritti, omissione di informazione riguardo i processi di produzione di veleni ed approprizione indebita di royalities, oltre all’imposizione di un modello d’agricoltura fondato sul monocultivo, il degrado ambientale e l’uso (intensivo) di agro-chimici. Nello Stato di Paranu¡ (Sud del Brasile), Monsanto ha utilizzato la via della criminalizzazione dei militanti, come unica forma per rispondere all’applicazione (indebita) dei prodotti transgenici. Nei giorni scorsi i giudici brasialiani hanno assolto all’unanimita’ cinque militanti, accusati ingiustamente dalla multinazionale di essere i mandanti e gli autori di presunti delitti risalenti al 2003, quando Monsanto li aveva denunciati in risposta ad una manifestazione presso l’impianto sperimentale in Ponta Grossa. L’obiettivo della dell’incursione era dununciare e protestare per l’ingresso di sementi transgeniche nello Stato di Paranu¡

 

Monsanto e’ presente in piu’ di 80 paesi nel mondo, monopolizzando circa l’80% del mercato mondiale di sementi transgeniche e di prodotti agro-chimici. Nei quattro continenti, la compagnia ha accumulato diverse accuse per violazione di diritti, omissione di informazione riguardo i processi di produzione di veleni ed approprizione indebita di royalities, oltre all’imposizione di un modello d’agricoltura fondato sul monocultivo, il degrado ambientale e l’uso (intensivo) di agro-chimici.

In Brasile, l’invasione di sementi geneticamente modificate e’ iniziata dieci anni fa, nonostante la grande resistenza di movimenti sociali, ricercatori universitari ed organizzazioni della societa’ civile. Nello Stato di Paranu¡ (Sud del Brasile), Monsanto ha utilizzato la via della criminalizzazione dei militanti, come unica forma per rispondere all’applicazione (indebita) dei prodotti transgenici.

E’ cosi che giovedu­ 23 maggio (2013), i giudici del Tribunale di Giustizia hanno assolto all’unanimita’ cinque militanti, accusati ingiustamente da Monsanto di essere i mandanti e gli autori di presunti delitti risalenti al 2003. L’azione penale iniziata da Monsanto era stata avviata in risposta ad una manifestazione (di circa 600 partecipanti) nell’ambito della 2ª Giornata d’Agro-ecologia, presso l’impianto sperimentale dell colosso statunitense in Ponta Grossa; obiettivo dell’incursione era di dununciare e protestare per l’ingresso di sementi transgeniche nello Stato di Paranu¡, per le sperimentazioni illegali ed altri delitti ambientali commessi da Monsanto.

Nell’occasione risultarono accusati Celio Leandro Rodrigues e Roberto Baggio del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra ”’ MST, Jose’ Maru­a Tardim, all’epoca integrante della AS-PTA ”’ Agricoltura Familiare ed Agro-ecologia, Darci Frigo, della associazione Terra dei Diritti e Joaquim Eduardo Madruga (Joka), fotografo vincolato ai movimenti sociali.

La multinazionale pretendeva cosu­ attribuire la responsabilita’ della manifestazione, che riuniva oltre 600 persone, ad appena cinque persone, utilizzando l’argomento della generica relazione degli accusati con i movimenti sociali.Fortunatamente, la decisione del Tribunale ha saputo dimostrare il riconoscimento e la legittimita’ dei soggetti collettivi di diritto presenti nella societa’ brasiliana.monsanto-brasil

Secondo Jose’ Maru­a Tardim, coordinatore della Scuola Latinoamericana d’Agro-ecologia e della Giornata d’Agro-ecologia del Paranu¡, l’atto presso lo stabilimento di Monsanto del 2003, e la posteriore occupazione permanente dell’area, ha avuto il merito di richiamare l’attenzione, tanto a livello nazionale quanto in ambito internazionale, sulla palese illegalita’ delle ricerche e degli esperimenti consodotti con l’uso di prodotti transgenici.

La zona, occupata dai lavoratori del MST durante circa un anno, e’ sata riconvertita nel Centro Chico Mendes d’Agro-ecologia. Per Tardim, l’agro-ecologia rappresenta il ‘cammino per la ricostruzione ecologica dell’agricoltura e per combattere politicamente il modello dell’agro-business e del latifondo.’

Di fatto, dopo la denuncia, la Commissione Tecnica Nazionale di Bio-sicurezza (CTNBio) e lo staff tecnico vincolato con il governo dello Stato di Paranu¡, hanno realizzato diversi studi analitici sulle pratiche ed i procedimenti portati avanti da Monsanto, confermando peraltro una serie di infrazioni che violavano la legislazione vigente, inerente alla bio-sicurezza.

La denuncia di Monsanto si basava su articoli di giornale, senza nessuna prova evidente. Di fatto, come per altre azioni legali intraprese dalla multinazionale, il processo si basava in un tentativo di criminalizzazione dei principali membri dei movimenti sociali nell’ambito di atti pubblici.

La compagnia ha partecipato come assistente privato nel proceso, visto che lo stesso Ministero Pubblico era entrato come parte in causa. ‘Casi come questo rappresentano un serio rischio. Le grandi imprese assumono il ruolo dello Stato, squilibrando la situazione gazie al loro peso, economico e politico, che esercitano sugli agenti pubblici’, afferma Darci Frigo, coordinatore dell’associazione Terra dei Diritti, considerando l’influenza tenuta da Monsanto sul parlamento e sull’approvazione di alcune leggi in Brasile.

 

Il Mondo contro Monsanto

Piu’ di 50 paesi hanno aderito, sabato 25 maggio, alla ‘Marcia contro Monsanto’, come segno di protesta contro la manipolazione genetica ed il monopolio multinazionale dell’agricoltura e della bio-tecnologia. La campagna e’ iniizata dopo il suicidio di alcuni agricoltori indios, indebitatesi dopo essere stati costretti ad aderire alle logiche dell’agro-business, e trasformatisi in schiavi delle sementi geneticamente modificate, di agro-chimici ed altri prodotti vincolati al sistema. Con sede nel Missouri (USA), Monsanto rappresenta la impresa per eccelenza nel mercato delle sementi e per omettere dalla propria politica la considerazione di costi sociali ed ambientali, oltre ad essere accusata di bio-pirateria e manipolazione di dati scientifici a favore della bontu¡ dei prodotti transgenici. La compagnia e’ leader mondiale nella produzione di agro-chimici e glifosato, venduto attraverso la marca Roundup. Il Brasile costituisce il secondo maggior consumatore di prodotti Monsanto: il profitto della filiale brasiliana, nel 2012, e’ stato di 3,4 miliardi di reales.

 

Syngenta

Sempre in Paranu¡, la multinazionale Syngenta e’ stata denunciata dai movimenti sociali per aver condotto sperimentazioni con colture transgeniche nel municipio di Santa Tereza do Oeste, nell’area limitrofa al Parco Nazionale di Iguazuº. Durante l’occupazione della zona, la vigilanza contrattata dall’impresa ha assasinato un lavoratore rurale senza terra: sei anno dopo, il caso resta ancora impunito. La multa di un milione di reales per la realizzazione di esperimenti illegali con transgenici, non e’ mai stata pagata da Syngenta. La mobilizzazione dei movimenti sociali ha pero’ saputo attivare un processo di espropriazione dell’area, che ha dato vita al Centro d’Agro-ecologia, che porta il nome del militante assasinato: Valmir Mota de Oliveira, conosciuto come Keno.

 

Fonte: http://www.ecoagricultor.com/

Traduzione per Comune-info di Roberto Casaccia Retos al Sur /Reorient.

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(Tratto da: http://comune-info.net)

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