Emissioni di CO2, ecco come inquinano i cittadini


Consumi domestici elettrici e di gas, produzione e trattamento dei rifiuti, mobilita’ privata. Queste le macro-voci attraverso cui si articola il Rapporto Cittalia 2010 ‘Cittadini sostenibili‘, l’indagine appena presentata dall’ANCI. Un’analisi che tiene conto delle emissioni di anidride carbonica dei cittadini italiani e ne illustra le origini e gli effetti.
emissioni co2
La carbon footprint indica il grado con cui noi cittadini partecipiamo all’emissione di anidride carbonica

Dopo avere spiegato, nel primo di questa serie di articoli, cosa si intende per impronta ecologica e perche’ e’ cosi importante calcolarne l’incidenza, proseguiamo entrando nel vivo del rapporto presentato dall’ANCI che, come abbiamo gia’ detto, analizza cio’ che puo’ essere considerata una porzione dell’impronta ecologica complessiva, ovvero la carbon footprint, cioe’ il grado con cui noi cittadini italiani partecipiamo all’emissione di anidride carbonica con le nostre attivita’ quotidiane.

Prima ancora di analizzare nel dettaglio i dati raccolti, soffermiamoci sulla metodologia e sui parametri che Cittalia ha deciso di scegliere per effettuare il suo studio. Le macro-voci che costituiscono la struttura dell’indagine sono quattro: i consumi elettrici domestici, i consumi di gas domestici, la produzione e il trattamento dei rifiuti e la mobilita’ privata. Vediamole nel dettaglio.

I consumi elettrici domestici sono, molto banalmente, la quantita’ di elettricita’ che consumiamo in casa. Chi ha familiarita’ con l’argomento cogliera’ immediatamente il legame fra energia elettrica e emissioni di CO2, ma ritengo comunque opportuno spiegarlo. La stragrande maggioranza (circa il 77%) dell’energia prodotta in Italia proviene infatti da centrali tradizionali, ovvero alimentate dai tre grandi combustibili fossili: carbone, petrolio e gas naturale.

Il processo di generazione dell’energia avviene tramite combustione, la quale provoca l’emissione di anidride carbonica. In parole povere, uno degli effetti collaterali della produzione di energia elettrica e’ la produzione di CO2. Questo naturalmente non avviene con le fonti pulite e rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico e altre), che pero’ oggi rappresentano una ristretta minoranza. E’ quindi superfluo dire che il risparmio di energia elettrica corrisponde a una riduzione dell’inquinamento.

gas fiamma
Tre gli scopi per cui usiamo il gas in casa: cucinare, scaldare l’acqua e alimentare il riscaldamento domestico

I consumi di gas domestici sono riferiti al gas naturale che utilizziamo direttamente in casa nostra, fondamentalmente per tre scopi: cucinare, scaldare l’acqua e alimentare il riscaldamento domestico. Fra queste voci quella largamente preponderante e’ la terza: i costi per il riscaldamento della casa rappresentano fino all’80% delle spese nelle bollette degli italiani, soprattutto se includiamo anche il condizionamento estivo (che incide ovviamente sulla bolletta elettrica e non su quella del gas).

Ne parleremo piu’ avanti, ma sin d’ora appare chiaro come provvedimenti atti a ottimizzare riscaldamento e raffreddamento degli ambienti domestici siano importantissimi per l’abbattimento delle emissioni. Cosi come d’altronde lo sono quelli mirati al risparmio idrico, in particolare dell’acqua calda. Anch’essa infatti necessita di gas, il carburante che utilizza la maggior parte dei boiler e dei sistemi di produzione di acqua calda sanitaria.

Per quanto riguarda la produzione e il trattamento dei rifiuti il discorso e’ piu’ complesso, poiche’ sono diversi i processi che contribuiscono alle emissioni. Anzitutto bisogna specificare che dal computo sono stati tolti tutti i beni deperibili e alcuni beni di consumo (per esempio cibo, bevande, detergenti e tanti altri); questo comporta un dato finale che sottostima i livelli di anidride carbonica.

bidone rifiuti
Tutto puo’ diventare un rifiuto e quando cio’ succede si pone inevitabilmente il problema dello smaltimento

Inoltre, potenzialmente qualsiasi cosa puo’ diventare un rifiuto, quindi bisognerebbe includere in questa voce anche tutte le operazioni di produzione per esempio degli imballaggi, dei materiali di consumo, delle apparecchiature elettroniche, degli accessori usa e getta e di tantissime altre tipologie di oggetti. Naturalmente sarebbe impossibile includerli tutti nella lista e calcolare con buona approssimazione il loro costo in termini di CO2, cosi anche questa categoria e’ stata esclusa.

In definitiva, alla voce rifiuti si calcolano gli effetti della fase di smaltimento, che oggi corrisponde per gran parte al processo di incenerimento, eufemisticamente chiamato ‘termovalorizzazione’. In questo modo la voce ha un’incidenza abbastanza bassa, ma ricordiamoci sempre, soprattutto quando piu’ avanti penseremo alle azioni da compiere per abbattere le emissioni, che tutto puo’ diventare un rifiuto e quando succede si pone inevitabilmente il problema dello smaltimento.

L’ultima voce considerata e’ quella della mobilita’ privata. E’ importante notare che vengono escluse le forme di trasporto pubblico. A questo proposito, un’interessante statistica pubblicata sul testo americano The climate diet di Jonathan Harrington, quantifica le emissioni di CO2 pro-capite per i vari mezzi di trasporto. Intuirete facilmente che i mezzi pubblici, quindi di uso collettivo, dividendo le emissioni per le molte persone che li utilizzano ottengono dei valori ottimi.

auto inquinamento
Quanto inquinano le automobili degli italiani?

Per esempio un utente di un autobus e’ responsabile dell’emissione di 211 chili all’anno di anidride carbonica, mentre quello di un treno ne ha sulla coscienza 359. Fa eccezione l’aeroplano, che in virtu’ della sua tecnologia altamente performante e quindi altamente inquinante ha una pessima prestazione: 4.246 pro-capite di CO2 all’anno. Questo valore e’ simile a quello di un taxi (5.162) poiche’ questo tipo di mezzo viene usato da poche persone, spesso una sola.

Quello che ci interessa e che e’ computato nella nostra statistica e’ pero’ il mezzo privato. A seconda del tipo di macchina e delle sue performance in termini di emissioni si possono ottenere diversi risultati, che vanno dai 2.341 chili annui per automobili ibride e a basso impatto ambientale ai 7.711 chili per quelle piu’ inquinanti. Curiosamente vengono calcolate anche le emissioni della bicicletta, che sono di 104 chili all’anno per persona. Il conto si riferisce all’anidride carbonica che serve a produrre il cibo necessario a fornire le calorie che il ciclista brucia nei suoi spostamenti.

Ecco dunque esaminate puntualmente una per una le voci su cui si regge lo studio. Nel prossimo articolo procederemo con l’analisi dei dati effettivi che contribuira’ a delineare lo scenario all’interno del quale ci muoveremo per proporre delle soluzioni.

(Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)

Be the first to comment on "Emissioni di CO2, ecco come inquinano i cittadini"

Leave a comment