3% sul deficit/Pil: «Parametro deciso in meno di un’ora, senza basi teoriche»

(di Vito Lops – http://www.ilsole24ore.com)

«La decisione di abolire l’Imu sulla prima casa va nella direzione opposta alle raccomandazioni» diceva lo scorso settembre il commissario europeo Olli Rehn intervenuto alla Camera aggiugendo che «se i piani di bilancio dell’Italia non risulteranno in linea con gli impegni presi con l’Ue, la Commissione ha il dovere di chiedere correzioni». Messaggio chiarissimo con altrettanto netto riferimento ai rischi di sforamento del paletto del 3% sul deficit/Pil, proprio quando l’Italia era appena uscita dalla procedura d’infrazione.

Un mese dopo, dato che le stime indicavano uno sforamento di uno o due decimi (3,1-3,2%) l’Italia è stata “costretta” ad aumentare l’Iva dal 21 al 22%, nonostante uno scenario di consumi calanti e nonostante questi rappresentino a tutt’oggi la prima voce del Prodotto interno lordo.

Ancora una volta è caduta la scure del parametro deficit/Pil che non può superare il 3%. Ma da dove nasce questo paletto che oggi condiziona più di ogni altro l’attività di governo (certo molto di più di quello sul debito/Pil al 60% a giudicare dal recente upgrade di Moody’s sull’Irlanda pur in presenza di un debito/Pil balzato nell’ultimo anno al 121%)?.

Il quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e prima ancora il francese «Aujourd’hui en France -Le Parisien» hanno svelato l’arcano, poi ripreso anche da molti blog. La soglia del 3% sul deficit/Pil è stata elaborata negli anni ’80 da un sconosciuto funzionario del governo di François Mitterand: Guy Abeille, ai tempi non ancora trentenne.

La storia è andata così. Dopo la vittoria alle elezioni del 1981 in Francia i socialisti guidati da Mitterand per mantenere le costose promesse elettorali avevano portato il deficit da 50 a 95 miliardi di franchi. Per “darsi una regolata” Mitterrand incaricò Pierre Bilger, a quel tempo vice direttore del dipartimento del Bilancio al ministero delle Finanze di implementare una regola per evitare spese pubbliche all’impazzata. Bilger contattò due giovani esperti che avevano una formazione economica e matematica all’Ensae: Roland de Villepin, un cugino del futuro primo ministro Dominique de Villepin e Guy Abeille.

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http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-01-29/parla-inventore-formula-3percento-deficitpil-parametro-deciso-meno-un-ora-102114.shtml?uuid=ABJHQ0s

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