Il contagio del terrore

Sarebbe facile liquidare il fenomeno parlando di “qualche esaltato”, di furbastri in cerca di visibilità o di semplici poveracci che esagerano i toni senza rendersi conto di cosa stiano dicendo. Io non ritengo questo riassuma né renda giustizia al fenomeno.
La mia ipotesi è che si tratti, fondamentalmente, di individui terrorizzati.
Individui che hanno creduto alle immaginarie epidemie inventate dal Ministro della Salute Lorenzin (e diamine, sarebbe anche logico poter credere a ciò che dice un Ministro della Salute, no?). Epidemie immaginarie ma rilanciate e sostenute a spada tratta da riviste, quotidiani, telegiornali. E non è un gioco di questi ultimi anni, sia chiaro: il terrore della pandemia viene fomentato da un pezzo: SARS, AVIARIA, PESTE SUINA, H5N5, EBOLA… Ogni allarme sanitario scatena la fantasia dei media e offre infinite opzioni di mercato: vaccini, farmaci, contratti da favola per le case farmaceutiche.
Vorrei spendere due parole riguardo alle sempre più comuni espressioni di rancore, rabbia e persino odio che ricorrono, scoppiettando come popcorn in giro per la rete, nei confronti di scienziati, medici o anche persone comuni che espongano opinioni in qualche modo dubbiose o critiche rispetto all’ortodossia del “credo comune”.
Sì, certo, il fenomeno degli “haters” non è roba nuova, esiste da quando esiste la rete. Ma se nei primi anni si limitava a infiammare singole discussioni (le famose “flames”), oggi è diventato endemico e rivendica un proprio spazio, manifestandosi anche in espressioni a sé stanti, in articoli al vetriolo, commenti feroci, scellerate minacce pubbliche di violenza e persino di morte.
Sarebbe facile liquidare il fenomeno parlando di “qualche esaltato”, di furbastri in cerca di visibilità o di semplici poveracci che esagerano i toni senza rendersi conto di cosa stiano dicendo. Io non ritengo questo riassuma né renda giustizia al fenomeno.
La mia ipotesi è che si tratti, fondamentalmente, di individui terrorizzati.
Individui che hanno creduto alle immaginarie epidemie inventate dal Ministro della Salute Lorenzin (e diamine, sarebbe anche logico poter credere a ciò che dice un Ministro della Salute, no?). Epidemie immaginarie ma rilanciate e sostenute a spada tratta da riviste, quotidiani, telegiornali. E non è un gioco di questi ultimi anni, sia chiaro: il terrore della pandemia viene fomentato da un pezzo: SARS, AVIARIA, PESTE SUINA, H5N5, EBOLA… Ogni allarme sanitario scatena la fantasia dei media e offre infinite opzioni di mercato: vaccini, farmaci, contratti da favola per le case farmaceutiche.
Così come hanno creduto all’assedio del terrorismo, senza che nessuno spiegasse loro sia che le probabilità di finire coinvolti in un attentato sono inferiori a quelle di venire colpiti da un fulmine, sia che questi fanatici terroristi sono stati finanziati, addestrati e armati proprio da noi. Hanno creduto all’inevitabilità delle crisi economiche, che calano come piaghe bibliche e azzerano risparmi, pensioni, welfare, servizi, colpendo l’occupazione, richiedendo sacrifici sempre maggiori e rendendo incerto ogni futuro. Nessuno gli ha spiegato che le regole dell’economia le abbiamo inventate noi, e che potremmo modificarle quando e come vogliamo, in modo da non dover subire questi disagi. Peccato che facciano comodo a chi queste regole tiene saldamente in pugno, e dunque col cavolo che vengono messe in discussione. Hanno creduto alla idea balzana che la Russia abbia “invaso” l’Ucraina, quando lo Stato Ucraino è in effetti controllato da un governo instaurato con un golpe finanziato da un miliardario americano, un governo che usa truppe neonaziste per condurre operazioni di pulizia etnica, un governo sostenuto dalla Santa Unione Europea. Hanno creduto alla scemenza che la Russia abbia usato dei fantomatici hacker per “truccare” le Libere Elezioni Americane. Hanno creduto al sotteso che la Russia stia pianificando di invadere l’Europa.
La paura è un motore enorme e potentissimo, che viene riempito di benzina giorno e notte da decenni. La paura vende: vende prodotti per la sicurezza, vende sostegno politico, vende accettazione per leggi liberticide, vende altra paura. Tutti coloro che ne hanno occasione, sperano di usarne un po’ per fare affari. Se siete terrorizzati da una epidemia, comprerete questi farmaci e questi vaccini senza nemmeno domandarvi a che cosa poi servano. Se siete spaventati dal terrorismo, accetterete senza fiatare leggi che restringano le vostre libertà in favore di chi vuole fare affari senza dover chiedere il permesso ai parlamenti. Se siete angosciati dal futuro economico, accetterete dalle banche prestiti a tassi da strozzini, con clausole da strozzini, e nemmeno fiaterete mentre per “fermare la crisi” vi sbattono in cassa integrazione, vi alzano le tasse e vi tagliano i servizi per riempire le casse delle stesse “povere” banche. E le masse di coloro che ancora hanno fiducia, che ancora credono a quel che viene loro imboccato dai media, vivono affogando quotidianamente fino alle orecchie in ogni tipo di terrore possibile.
Ma quando si vive immersi in terrori immaginari, diventa fisiologico cercare un capro da sacrificare agli dei della Brughiera per invocare clemenza e protezione. E quali capri espiatori sono più adatti di coloro che mettono in dubbio questo stesso castello di angosce prefabbricate? L’investimento motivo fatto da chi *crede* in queste bugie è enorme, lo sforzo per tenere strette le chiappe altrettanto enorme. Sentire o leggere qualcuno che mette in dubbio ve ne sia motivo, che ve ne sia mai stato realmente un motivo, è una minaccia tremenda, una offesa sanguinante che reclama vendetta.
Ed ecco perché così tante persone altrimenti ragionevoli, altrimenti intelligenti, scattano con frasi e gesti di rabbia e odio del tutto incredibili, del tutto privi di una apparente motivazione.
Qualche spacciatore di finte paure ha scritto di recente, parafrasando Goya, che il sonno della ragione genera “troll”. Io ritengo sia esattamente l’opposto: è il costante produrre, diffondere, condividere terrori immaginari a generare mostruosità. Forse, semplicemente, è più facile immaginare orrori fuori di noi che guardare, con onestà, agli orrori che dentro noi stessi coltiviamo.
Stefano Re 2017
tratto da: https://www.facebook.com/notes/stefano-re/il-contagio-del-terrore/10155654355729479/

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