Ragazza filippina crea dispositivo che trasforma l’acqua salata in luce

Ci sono zone del mondo dove la corrente elettrica non è accessibile a tutti e ciò ha forti ripercussioni sulle possibilità di sviluppo di queste zone. Nelle Filippine, un Paese-arcipelago composto da più di 7.000 isole, questa è una problematica comune. Ecco allora che l’ingegnera Aisa Mijeno si è messa a studiare un modo pratico per portare la luce nelle zone più remote del suo Paese. Insegnante di ingegneria dell’ambiente all’università, Mijeno è riuscita a inventare una lampada LED in grado di funzionare con una semplice reazione chimica. Cosa l’alimenta? Solo acqua e sale!

 Come funziona: s’inserisce nel contenitore il liquido composto di due cucchiai di sale e mezzo bicchiere d’acqua; accendendo il dispositivo si dà il via a una corrosione galvanica fra soluzione salina e anodo.

L’anodo deve essere sotituito ogni 6 mesi circa mentre l’acqua deve essere cambiata ogni giorno. La lampada SALt illumina quanto 9 candele e può essere usata per ricaricare piccoli dispositivi tramite attacco USB.

Il costo della lampada è di 35 dollari ed è garantita 10 anni ma Mijeno pensa di poter migliorare le sue prestazioni. L’obiettivo è portare la luce in quante più case possibili!

Ulteriore curiosità: la lampada può essere attivata anche con l’acqua del mare e ciò permette di evitare lo spreco di acqua potabile (anche se è usata in piccolissime quantità).

Guarda il video:

Tratto da: La verità di Ninco Nanco

 

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