Economia circolare, l’unica economia ecosostenibile

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Prima della rivoluzione industriale, le economie agricole sapevano bene come sfruttare al massimo ogni prodotto. Le nonne rattoppavano i vestiti e alla fine utilizzavano le stoffe per fare qualcosa di più piccolo ma ancora utile, le scarpe venivano risuolate, l’olio vecchio serviva per fare il sapone, il vino andato a male diventava aceto, gli scarti del legno finivano nella stufa, gli avanzi di cucina concimavano i campi, come pure gli escrementi umani e animali e così via. “Qui non si butta via niente!” dicevano i nostri vecchi. E sapevano farlo bene. Con il boom economico, il ciclo di vita dei prodotti è diventato di tipo “lineare”, sempre più breve. L’economia moderna si basa sul “compra – usa – smaltisci”. I beni vengono concepiti per un unico e limitato uso, dopo di che si buttano e se ne prendono di nuovi. Questo, come ci stiamo rendendo conto, è un metodo insostenibile. Abbiamo distrutto in 20 anni più materia prima di quanta ne sia stata utilizzata negli ultimi 10.000 anni di storia. Ed il pianeta non ci mette 20 anni per rifare le materie prime… Come conseguenza di questo consumo dissennato, abbiamo riempito i nostri paesi di discariche. Finalmente anche l’Europa si muove e sta preparando direttive per i prossimi anni in modo che l’approccio con i prodotti cambi radicalmente. Le industrie dovranno per prima cosa fornire dei prodotti che durino nel tempo, facilmente riparabili e magari convertibili in secondo tempo. Una volta dismessi, dovranno essere facilmente suddivisi in materiali base (carta, metalli, vetro ecc.) da riutilizzare per nuove produzioni. Sono previste 5 linee guida: rifiuti organici, scarti di imballaggio, le discariche, i rifiuti elettronici e gli accumulatori elettrici. Per esempio, vengono indicati degli obiettivi da conseguire entro il 2030 che prevedono, tra l’altro, di riciclare il 65% dei rifiuti urbani, di riciclare il 75% dei rifiuti per imballo e di ridurre la massa non riutilizzabile al 10% del totale. Il passaggio dall’economia agricola al capitalismo moderno è stato certamente un cammino di innovazione e crescita, ma anche ecologicamente insostenibile. Il business non ha voluto tener conto del problema, concentrato sui soldi, ed ora siamo sommerse dalle immondizie. Bisogna trovare una via di mezzo e il modello di economia circolare torna ad essere la risposta. Oggi ci stiamo mangiando i semi per la semina, stiamo compromettendo il fabbisogno dei nostri eredi. Occorre assolutamente conformarci ai cicli naturali, l’unica via ecosostenibile.

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