Il vero scandalo è la sora Ilva. Il suo stipendio

Maurizio Blondet

Dopo giorni di chiacchiera sulle statue coperte per la visita di Rohuani, svapora lo “scandalo”, e la signora Ilva Sapora resta al suo posto. La capessa del cerimoniale.  Col suo stipendio da 179 mila euro annui e con la sua conoscenza dell’inglese “elementare” (cioè nulla): ecco il vero scandalo. Permanente, inamovibile per legge, strapotente, insopportabile. Si dice che la sora Ilva, 179 mila euro, c’entri qualcosa anche nella zuffa per i Rolex in cui s’è lanciata la delegazione italiana nel palazzo reale di Ryad, disgustosa;   che si debba a lei se il cibo servito a Casina Valadier al re e regina di Giordania fosse così scadente, da far arrabbiare e vergognare Renzi; che sia lei la causa di un episodio che poteva costare un contatto miliardario: “Al pranzo di onore con il primo ministro del Kuwait dove si festeggiava l’acquisto dei caccia Eurofighter, venne escluso il generale kuwaitiano che aveva firmato il contratto miliardario. Uno sgarbo che rischiò di far saltare la commessa”, scrive La Stampa.

Dunque la sora Ilva è la tipica rappresentante dell’alta dirigenza statale: non solo strapagata, ma del tutto incompetente. Ce ne sono decine di migliaia come lei; tutti stipendiatissimi e potentissimi perché hanno in mano le leve reali del potere, quelle tecniche e burocratico-giuridiche; tutti a carico di noi contribuenti, e ostacolo allo sviluppo del Paese per la loro   stupidità incompetente. Fosse solo strapagata, sarebbe ancora il minor male; ma il peggio è che è questa casta che “governa”. E’ a questa casta che si deve il declino del Paese, illuminato dall’ultimo numero dell’Economist: dai “tempi lunghissimi per aprire un’impresa”, contrariamente a tutti i nostri concorrenti in Europa e fuori (perché il compito che si dà la Casta è “controllare”, ossia ostacolare chi produce, in cui vede nient’altro che un evasore potenziale) fino alle “dimensioni troppo piccole delle imprese”: un nanismo per sopravvivere alle avide e incompetenti, persecutorie attenzioni della Casta parassitaria , che ci penalizza sul mercato mondiale. Incompetenti i ricchissimi marpioni di Bankitalia, che lasciano saccheggiare il risparmio del paese agli stranieri (o addirittura gli tengono il sacco); fancazzista ed arbitraria la magistratura delle procure, che accumula arretrati e incertezze del diritto; inutili e dannose le Belle Arti, che hanno lasciato bruttare le coste di tutte le isole e poi impediscono la ricostruzione di un ponte del 900, perché “primo esempio di ponte in cemento armato”, e dunque “parimonio da proteggere”.

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