Noam Chomsky: I terroristi siamo noi

Noam Chomsky (Filadelfia, 1928), tra i più grandi intellettuali del ventesimo secolo, è il maggior linguista vivente e uno dei punti di riferimento della sinistra internazionale. E’ professore emerito al Massachussets Institute of Technology (il Mit) e ha pubblicato numerosi libri di linguistica, storia e politica globale. Nel libro “Terrorismo occidentale“, del saggista André Vltchek, sostiene che “L’Occidente si proclama campione della libertà e dichiara improbabili «guerre al terrorismo», ma è in verità il più grande artefice del terrore globale. Ciechi, o accecati dalla propaganda, i cittadini europei e nordamericani sembrano ignorare completamente l’azione dei loro governi e delle loro multinazionali. Eppure, è sotto gli occhi di tutti: dai tempi del colonialismo le potenze occidentali si adoperano costantemente per destabilizzare il resto del mondo, provocando genocidi, disastri ecologici, esodi di massa di intere popolazioni”.

Tratto dalla prefazione: “La disinformazione occidentale ha sempre preso di mira, ovviamente, i paesi che rifiutano di assoggettarsi ai diktat dell’Occidente (Cuba e il Venezuela, l’Eritrea e la Cina, l’Iran, lo Zimbabwe, la Russia), esaltando invece quelle nazioni che aggrediscono i paesi vicini per conto degli interessi occidentali o che depredano i loro stessi popoli impoveriti: Ruanda, Uganda, Kenya, Indonesia, Arabia Saudita, Israele, Filippine e tanti altri. Paura e nichilismo hanno contagiato tutto il mondo: paura di essere presi di mira, di essere “punti” dai padroni occidentali del mondo, a quanto pare onnipotenti; paura di essere bollati, marchiati, messi ai margini.
Anche il nichilismo, però, è stato progettato dai guru della propaganda, trincerati nei media e nel mondo accademico occidentali, e propagato mediante i loro Apparatčik, assoldati per impallinare tutte le idee e gli ideali progressisti e indipendenti provenienti da ogni angolo del pianeta. L’ottimismo, il fervore e tutti i sogni di costruire un mondo migliore sono stati aggrediti, intossicati, screditati o quantomeno ridicolizzati”.

Ci sono molte prove più che ufficiali, sulle interferenze occidentali nella vita stessa delle democrazie. Per esempio le dichiarazioni del generale Nato Wesley Clark, o le dichiarazioni dell’ambasciatore Usa a Parigi, o le dichiarazioni di George Friedman, o ancora i documenti desecretati dell’intelligence americana, o – perché no – quelli di Sua Maestà la Regina. Su questo sito c’è solo l’imbarazzo della scelta. Solo chi non vuol vedere, non vede.

Viviamo nella consacrazione delle dieci regole della manipolazione mediatica di Noam Chomsky.

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