Le banche che finanziano i produttori di armi nucleari

Beatrice Salvemini – http://www.terranuova.it

E’ uscito il nuovo rapporto Don’t Bank on the Bomb dell’organizzazione pacifista olandese PAX, da cui si evince quali sono le banche, anche in Italia, che utilizzano i denari dei risparmiatori per finanziare i produttori di armi nucleari. E’ bene sapere dove NON mettere i nostri soldi.

Il rapporto Don’t Bank on the Bomb (che potete scaricare nella versione integrale dall’allegato Pdf in fondo all’articolo) mette in evidenza gli istituti finanziari che hanno eliminato completamente i sovvenzionamenti ad aziende produttrici di armi nucleari (13, tra cui Banca Etica), quelli che li hanno limitati fortemente (40, in aumento rispetto al 2014) e poi elenca tutti quelli che invece continuano a garantire questo tipo di finanziamento. Ed ecco allora che si scopre quali sono gli istituti finanziari e di credito che anche in Italia continuano a sovvenzionare i produttori di bombe e armi nucleari. Da gennaio 2012 382 banche hanno messo a disposizione 493 miliardi di dollari all’industria degli armamenti nucleari. Nella classifica, le prime dieci, tutte statunitensi, da sole forniscono più di 209 miliardi di dollari ai produttori di armi. Tra gli istituti finanziari che hanno mosso qualche passo verso la stigmatizzazione di tali finanziamenti ma che hanno effettuato scelte ancora troppo parziali o che comunque proseguono in certi stanziamenti censurati, vi sono Intesa San Paolo e Unicredit (che appunto compaiono anche nella tabella delle banche finanziatrici degli armamenti). Sempre in Italia e sempre stando al rapporto di PAX, gli istituti finanziari che continuano ad investire in produttori di armi nucleari sono: Anima, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banco di Sardegna, Banco Popolare, Carige, Gruppo BPM, Intesa San Paolo, UBI Banca, Unicredit.

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