Attenzione alle prossime mosse delle banche centrali: i mercati sono drogati

Gentili lettori, non stupiamoci dell’avvio di questo 2015, sta solo realizzando le premesse. Nel breve incontro di Milano del 22/dic/2014 avevo sottolineato come il primo trimestre del 2015 sarebbe stato caratterizzato  da un esponenziale aumento della volatilità su tutti i mercati finanziari e pertanto – in previsione – in linea generale si consigliava di adottare strategie prudenti ed improntate a consolidare e proteggere il capitale, evitando  investimenti che, allettati da situazioni o remunerazioni, implicavano/implicano un  altissimo rischio operativo e finanziario. 
Cio’ che è accaduto 3 gg fa sul mercato dei cambi con il Franco Svizzero è solo un assaggio di come i mercati finanziari (tutti i mercati: non solo Forex ma anche azionari, obbligazionari e delle commodities) siano stati sollecitati in situazioni estreme ed irrealistiche per troppo tempo (anni). E come siano prossimi altri … shock.  I media ed i commentatori economici  non sembrano cogliere l’essenza (tremenda) di quanto è accaduto e di come una simile situazione si puo’ facilmente replicare sugli altri mercati finanziari.

Come un maratoneta costretto a non fermarsi al traguardo dei  42km ma, grazie all’aiuto di …sostegni innaturali, obbligato a correre cercando di “doppiare” il circuito (84.4km). E’ lapalissiano che il maratoneta sarà costretto a fermarsi: il suo fisico=parametri attuali (economie in recessione od addirittura in deflazione) non possono sostenere non dico due maratone di seguito, ma neppure una! Si schianterà strada facendo, e piu’ strada percorrerà in condizioni irrazionali/senza fermarsi a riprendere fiato, maggiore sarà il rischio (per il maratoneta) di …lasciarci le penne.

Due le domande spontanee:

chi sta “dopando” il maratoneta?  Risposta: coloro che, dalla sua prolungata corsa, traggono vantaggi (e sono gli stessi che non subiranno alcun trauma quando il maratoneta si schianterà, anzi… lungo il percorso avranno incassato le vincite derivanti da questa scommessa infame, dal finale già scritto anni fa e che ha 1 solo perdente: il maratoneta)

e chi è il maratoneta? Semplice: gli investitori, coloro che hanno accettato di sedersi al tavolo di questa scommessa, nonostante ci fosse un cartello bene in vista << Qui si bara. Se ti perdi, tuo danno>>

Esaminiamo con ordine:   la Banca Centrale Svizzera, soltanto un mese fa al board di dicembre, aveva confermato (tramite il suo Governatore, Mr Thomas Jordan),  il mantenimento del cambio eur/chf  a 1.20 per evitare che l’economia elvetica scivolasse nella deflazione, per cui il tetto al franco svizzero era “centrale” per la politica monetaria della SNB.  E giovedi lo stesso Jordan si presenta ai mercati, toglie il blocco ed – in soli 5 minuti – il franco svizzero si rafforza contro euro del 30% e contemporaneamente falliscono alcuni tra i piu’ grandi Forex Broker del mondo.

La velocità e l’ampiezza del movimento  portano i conti degli investitori a registrare perdite superiori ai conti capitale. Per le case di brokeraggio inglesi è un bagno di sangue. Infatti in base alla regolamentazione britannica FCA, se il cliente non riesce a coprire tali ammanchi, a risponderne è la società di riferimento (il broker) che deve risponderne in prima persona e che, in base appunto ai requisiti di adeguatezza regolamentare, deve disporre di un capital liquido sufficiente a poter coprire tutti i depositi della clientela, tutte le potenziali oscillazioni del mercato e tutte le eventuali spese in sospeso, senza eccezione per alcun debito = praticamente possibile ed attuabile solo in presenza di volatilità contenuta, impossibile da fronteggiare/attuare in presenza di  volatilità elevata/elevatissima.

Ricordiamoci anche del rublo di qualche settimana fa: -34% in 10minuti.  A conferma che la volatilità sul mercato FOREX è ora mediamente superiore al 20%!!.  Ed ecco che si iniziano a contare  le prime vittime: ALPARI UK  global forex broker (in sett/2014 Alpari aveva vinto il Golden Phoenix Award come  “Best Forex Broker in Russia”). Alpari non ha potuto nulla, finendo quasi immediatamente per essere insolvente (ha dichiarato che manterrà i fondi dei clienti segregati/divisi da qualsiasi altro conto che contenga fondi di Alpari UK. Alpari Limited risulta  – come da loro sito – fondata a Saint Vincent and the Grenadines, West Indies).  

E, per cortesia, non bevetevi la storiella che la decisione è stata presa all’improvviso, non si poteva fare altrimenti, etc etc. Innanzitutto la Banca Centrale Svizzera ha senz altro comunicato le sue intenzioni anticipatamente alle altre “figure” di suo pari livello. E, ancor piu importante,  vi era già stato un segnale di “preavviso” ai mercati: il 18/dic/2014 la stessa Banca Nazionale Svizzera aveva introdotto tassi negativi dello 0.25% (tassi negativi: per arginare la forza del Franco Svizzero e che si rafforzasse eccessivamente contro l’Euro, anche in previsione di nuovi probabli stimoli monetari della BCE=Q.E., accoppiato con una   inflazione  svizzera quasi a zero)  sui depositi delle banche, delle assicurazioni e degli intermediari finanziari, con efficacia – ma guarda un po’ – a partire dal 22/genn/2015! (abbassando anche il  range dei tassi Libor a tre mesi: da -0,75%/+0,25%).  

Era dagli anni Settanta che cio’ non accadeva; allora la misura fu prevista per reagire al forte afflusso di capitali dal resto del pianeta, a seguito della crisi del petrolio. Che strano: in quegli anni il prezzo del petrolio si impenno’ per la decisione dell’OPEC di tagliare la produzione, mandando in stagflazione diverse economie occidentali, mentre ora siamo in una fase di  crollo delle quotazioni, con la stessa “motivazione”: taglio produzione da parte dell’Arabia Saudita   che sta colpendo gli USA (il prezzo medio/breakeven di produzione del petrolio per l’Arabia Saudita è di 2US$, contro i 70US$ dello shale+frake oil USA)  e la Russia, fiaccata   e colpita anche dalla crisi valutaria che sta coinvolgendo il rublo. 

Come quaranta anni fa,  il Franco Svizzero è considerato un porto sicuro per gli investimenti di tutto il pianeta e, visto che dal 2011 la BCS si era impegnata ad acquistare euro sul mercato ed ora tale acquirente sicuro di euro non ci sarà più, direi che dal 22/genn/2015 si avrà un ulteriore allargamento della crisi valutaria e picchi di volatilità pazzeschi anche su altre valute. Che si ripercuoteranno su altri mercati finanziari (bond/obbligazionario ed immobiliare con relative ricadute sull’azionario) visto che dal 2011 in poi molti investitori hanno contratto mutui in franchi svizzeri (tasso basso accoppiato al blocco del cambio a 1.20).  Ed ora, tra impennata del franco svizzero=+28%, crollo delle quotazioni del petrolio=-58%, crollo del rublo=-40%, ridimensionamento dei valori dell’oro (crollato anch esso nei mesi scorsi da 1940$ a 1130$= -41%, ieri risalito in area 1280$)  diversi investitori (soprattutto  russi)  potrebbero essere in difficoltà. 

Ecco quindi perchè Moody Investor Service  ieri ha abbassato il rating del Paese RUSSIA a Baa3, un gradino sopra “spazzatura/junk” da Baa2.  La Russia si trova ora come punteggio di rating al pari di India e Turchia, ed è sotto osservazione per una ulteriore riduzione, come dichiarato da un portavoce di Moody.  Se si passasse a junk l’impatto sul debito societario russo sarebbe pesante, considerando che molte delle aziende statali russe sono già sotto sanzioni e sono già tagliate fuori dai mercati esteri, non riuscendo a rifinanziare il loro debito in ogni caso  (NB=la Banca di Russia ha alzato il tasso di riferimento sei volte dal marzo/2014 e speso 88 miliardi dollari in interventi lo scorso anno per sostenere la propria valuta, sinora senza successo).

Daniela Turri (analista tecnico indipendente/Financial market analyst)

NB= il 7febb/2015 un incontro a Bologna, con  previsioni e dati sui movimenti dei prossimi mesi —>> https://www.fib30online.it/it/corsi.htm
ed inoltre, un CD con alcune interessanti analisi su vari mercati finanziari e titoli:https://www.fib30online.it/it/news-68.htm

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