Il prodotto insulso della televisione

La televisione, piu’ di ogni altro media e’ un potente narcotico dei popoli, strumento di asservimento e di controllo dei poteri forti: lo possiamo constatare nel nostro paese, dove un Presidente del Consiglio possiede e controlla buona parte degli organi d’informazione. Ma qui desidero parlare degli effetti altamente diseducativi che certa televisione – mi riferisco in particolar modo ai programmi trash e ai reality show – procurano sui giovani. Carlo Azeglio Ciampi aveva lanciato un pesante quanto opportuno monito qualche anno fa:”‘Troppi irresponsabili guidano il mondo delle televisioni’non si puo’ delegare agli altri la trasmissione di principi-guida validi per tutta l’esistenza. E’ bene che lo ricordino i padri di famiglia”.Ciampi ha delineato con lucida analisi una realta’ preoccupante: la televisione e’ in caduta libera, vive una pericolosa deriva in quanto ostaggio spesso di irresponsabili, registi, attori, conduttori, che pensano, producono e propongono al pubblico programmi insulsi, da encefalogramma piatto, nei quali i protagonisti, o meglio le comparse, accettano che i loro sentimenti (sempreche’ ne abbiano) siano messi alla merce’ del pubblico per uno scampolo di notorieta’. Essi non accettano forse di prostituire le proprie idee e la propria dignita’ di uomini per quel successo? E’ il successo delle formiche e dei lombrichi. I reality show, i programmi trash come ‘Amici’, sono il naturale prodotto del mondo dello spettacolo, cio’ che esso poteva partorire e il messaggio di cui sono portatori e’ inquietante nella sua squallida logica: vincano i piu’ furbi, gli spregiudicati, quelli che giocano sporco, anche coi sentimenti. Questa e’ la tv che ci sta conducendo verso un’involuzione valoriale, verso un’atrofia dei sentimenti e dell’intelligenza, verso territori, il cui confine tra la realta’ e la simulazione diventa sempre piu’ labile. Il fatto che in questi ‘spettacoli’ abbiano aderito personaggi, diciamo cosi, di spessore, come una Katia Ricciarelli, la dice lunga sul livello di prostituzione mediatica raggiunto. Ersilio Tonini uso’ un’espressione particolarmente felice per definire questi programmi trash e le sue comparse,”trasmissioni demenziali, dove si scarnificano i litigi, le lotte dei gladiatori dei sentimenti”e recentemente il Papa ha usato parole di dura condanna di tali programmi, corruttori di giovani, espressione di modelli capovolti. E l’insulsa filosofia dei loro conduttori viene trasferita di sana pianta negli studi televisivi, la si respira nell’aria, la si legge sul volto dei partecipanti, degli adepti (tali sono): un potere mediatico enorme messo nelle mani di un ‘irresponsabile’ che ha evidentemente una visione malata e insana della vita e fa di tutto per estenderla agli altri. Una visione della vita, dicevamo, dove il rapportarsi agli altri significa necessariamente litigare, vomitarsi addosso fango e cattiverie, giocare sporco: perche’ non esistono – non possono esistere, evidentemente – altri modi di pensare, altri modi di sentire le cose, di vivere sentimenti ed affetti, diciamo valori diversi. Nella categoria di programmi sopracitati e delle comparse si inserisce a pieno titolo Misteri. Ben vengano trasmissioni o libri che trattino con servizi documentati e di qualita’ i tanti fenomeni misteriosi a cui la scienza non ha saputo dare ancora delle risposte, ma dare spazio a programmi come Mistero, dove la mistificazione e’ assurta a verita’ scientifica, significa dare voce all’inaccettabile. Il telespettatore si trova di fronte a storie come questa: una donna testimonia di essere stata rapita dagli alieni e di aver generato un feto abortito frutto dell’accoppiamento con degli extraterrestri. Qui invito il lettore a un atto di seria riflessione: dare voce a simili storie non significa tornare al medioevo dell’umana ignoranza, non significa forse mistificare la realta’, dando credito a quelle che sono solo fandonie di imbonitori e di ciarlatani, complice il conduttore di turno che s’improvvisa tuttologo? E’intuibile dietro queste burle la studiata regia, l’intento di investirle di una parvenza di scientificita’, di volerle conferire autorevolezza, e’ intuibile ancora la volonta’ di farne dei casi sensazionali, dove non mancano elementi morbosi, scegliendo e dosando ad arte tutti gli ingredienti piu’ adatti: toni sensazionalistici, effetti speciali, musiche psichedeliche… Quando poi abbiamo un Tg (Studio Aperto) che si presta consapevolmente a tali operazioni mistificatorie, allora ci appare in tutta la sua gravita’, la pericolosa deriva televisiva in atto. Deplorevole e’ l’ignoranza, ancor di piu’ la deficitaria volonta’ di debellarla, peggio di tutto e’ la consapevole, deliberata intenzione di mantenerla, fomentandola. (Tratto da: http://www.ariannaeditrice.it)

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