Catastrofe umanitaria in Darfur (Sudan occidentale)

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha messo in guardia dal  coinvolgimento di organizzazioni umanitarie internazionali nei crimini  commessi nel Sudan Occidentale. L'APM saluta gli sforzi ed il lavoro  compiuti dalle organizzazioni umanitarie nella regione, ma chiede anche che  le organizzazioni e la Comunitàƒ Internazionale insistano su un rapido  ritorno a casa degli almeno 830.000 profughi. Gli aiuti umanitari non devono  favorire la pulizia etnica ed il genocidio, e quindi la Comunitàƒ   Internazionale deve impegnarsi per scongiurare la definitiva messa in fuga  della popolazione dalle regioni rurali del Darfur.


Se i profughi non possono tornare nei propri villaggi prima dell'inizio della stagione delle piogge per lavorare i campi la carestia e la catastrofe umanitaria saranno garantite. Se le milizie e l'esercito sudanese continueranno a impedire il ritorno nei villaggi ai contadini e a non garantire la loro sicurezza, la popolazione della regione dipenderàƒ dagli aiuti umanitari internazionali per almeno altri 14 mesi. Giàƒ cosàƒÂ¬ la miseria dei contadini del Darfur è in costante aumento poichàƒÂ© essi non possono più vivere del commercio e dei lavori stagionali, attivitàƒ distrutte dalla guerra.

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