Avvolti nell’alluminio

Contaminazione da metalli attraverso il cibo, l”igiene e mille azioni quotidiane da evitare…


L”80% delle persone che esegue un test mineralogramma dei capelli, scopre di essere intossicato dall”alluminio. Una percentuale da brivido. Che non meraviglia se si pensa che l”alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità sia nel campo alimentare, che in quello medicinale e cosmetico.Se si pranza ad una mensa o ad un ristorante, ad esempio, si ha un”ottima probabilità di mangiare dei cibi cotti in pentole di alluminio. Allo stesso modo anche i cibi contenuti nei contenitori argentati e nella carta stagnola sono contaminati. Alluminio contenuto anche nella birra e nelle bevande gassate in lattina (a maggior ragione se sono bevande acidificate). Ne basta una al giorno per generare una minima intossi-cazione. Altro ricettacolo è il latte, che in Italia è confezionato quasi esclusivamente in tetrapak, foderato internamente di alluminio. Lo stesso dicasi per i succhi di frutta ed altri alimenti come la panna. Ma l”elenco degli altri alimenti sarebbe lungo. Eccone alcuni:

– i panetti di burro avvolti in carta argentata; – budini e yogurt chiusi con un tappo argentato; – i biscotti contenuti in scatole foderate di una carta color argenteo; – cacao, sale e lievito tradizionali. Il silicoallumi-nato è una polvere fine che viene usata per mantenerli secchi. Da preferire quelli biologici; – farina bianca. Viene usato l”allume di potassio per sbiancarla;- alcuni formaggi, in particolare quelli più lavorati, dove viene impiegato il fosfato di sodio ed alluminio come emulsionante; – Nell”acqua che esce dal rubinetto, in quanto a sempre più acquedotti viene aggiunto alluminio come agente flocculante che serve a rimuovere le impurità .

L”alluminio inoltre è contenuto anche in altri tipi di prodotti per l”igiene e negli stessi medicinali:

– nei tubetti di dentifricio e nei contenitori di medicinali (i famosi blister); – nei deodoranti/antitraspiranti. Qui il cloruro di alluminio è un ingrediente inibitore della sudorazione. Se usati giornalmente, vengono assorbite significative quantità di alluminio tramite la pelle; – Negli antiacidi (Maalox, Mylanta, Riopan, Alka-Selzer, e altri ancora); – nei cosmetici anche di marca (rossetti, phard, matite, ecc.).

Per avere la certezza che tale metallo non sia presente nella composizione si può leggere con attenzione le etichette, evitando prodotti che contangono sostanze che iniziano con ALLUM.

Come riconoscere l”intossicazione da alluminio?

Il suo assorbimento dipende da alcuni fattori, quali i livelli di minerali antagonisti ed il livello dell”ormone paratiroideo. Parte dell”alluminio viene assorbito per via orale e si accumula nel cervello e in altri organi, in particolare nei reni, nei polmoni, nella tiroide, nel fegato, nelle ossa e nell”intestino. E” molto difficile determinare l”intossicazione da alluminio dall”esame del sangue, in quanto vi rimane per troppo poco tempo e viene subito immagazzinato in altri tessuti. Tuttavia, ci sono due metodi di controllo molto affidabili: il primo è il test mineralogramma del capello, dove viene prelevato un grammo di capelli dalla nuca ed inviato in Arizona per avere un esame completo dei minerali e dei metalli pesanti presenti nel nostro organismo. Il secondo è il test kinesiologico, eseguito da un naturopata/omeopata di fiducia.

Sintomi di intossicazione

– Problemi di apprendimento e riflessi di parola lenti (diffuso tra i bambini). – Problemi di coordinazione. – Scarsa memoria, confusione mentale. Recenti studi hanno riscontrato nelle autopsie di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, un significativo aumento di alluminio nel cervello. – Cefalee, mal di testa, tensione cerebrale. – Coliche di media/forte intensità , talvolta con problemi digestivi. – Anemia. L”alluminio interferisce con il metabolismo del ferro. – Sono possibili alcuni disturbi del sangue, come emolisi e leucocitosi. – Carie dentaria. L”alluminio compete con il fluoro impedendone l”assorbimento.- Ipoparatiroidismo (con sintomi quali freddolosità , problemi di circolazione, rallentato metabolismo). – Disfunzioni renali. – Disturbi neuromuscolari. – Osteomalacia, con conseguente incremento di fratture ossee. – Possibile aggravamento dei sintomi del morbo di Parkinson.

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