Cile 1973: teoria e pratica di un colpo di stato


di Gianni Cipriani

Le ‘operazioni coperte’ finanziate e realizzate dai servizi segreti degli Stati Uniti per tutti gli anni ’60 non erano riuscite ad impedire l’elezione di Salvador Allende alla guida del Cile. Fu così che nel 1970 il presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, convocò il capo dell’intelligence americana per informarlo che il governo Allende non era più accettabile: furono, quindi, immediatamente stanziati dieci milioni di dollari per operazioni clandestine che prevedevano, oltre alla delegittimazione politica della sinistra, un accordo con quei militari ed esponenti delle forze di polizia cileni disponibili a realizzare un golpe. Tre anni dopo quella direttiva, i militari comandati da Augusto Pinochet rovesciarono nel sangue il governo Allende ed instaurarono un regime dittatoriale, dispotico e sanguinario. Fino a poco tempo fa, la narrazione dei retroscena del golpe cileno [per quanto ampiamente noti] era in qualche modo patrimonio esclusivo della pubblicistica di sinistra, ovvero di una informazione tanto rigorosa, quanto relegata ai margini del sistema informativo. Adesso gli Stati Uniti ammettono.

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