Rispettate i vecchi – Dario Fo


Rispettate i vecchi

Le grandi civiltà hanno sempre venerato il vecchio, in quanto tale, perché già arrivare a una certa età, superando incidenti e contrattempi della vita, è una bella prova di grande fortuna o di un minimo di saggezza. Il vecchio, nei secoli passati, era inoltre quel che oggi sono i libri e le enciclopedie. Se non era totalmente andato via di memoria forniva alla tribù un enorme bagaglio di esperienza e di storia orale, fonte di consigli e ammonimenti sul che fare. così persino presso società spietate e violente come quella ateniese e romana, i vecchi venivano tenuti in grande rispetto. Ma i vecchi avevano anche un’altra funzione sociale importantissima. Avendo vissuto a lungo rappresentavano la forza estrema della collettività. Essi erano quelli che potevano permettersi di sacrificarsi per il bene comune, erano i kamikaze. Furono ad esempio 300 spartani decrepiti quelli che affrontarono i persiani alle Termopili, si sacrificarono lottando ancora come leoni, nonostante l’artrosi e la prostata ipertrofica. Astutamente si erano piazzati lungo un sentiero di montagna che permetteva un combattimento sedentario e un sacrificio adatto a combattenti rallentati dall’età. Ma, ciononostante, dei ventenni non avrebbero saputo fare di meglio. E in effetti il fatto che l’eroismo, ad una certa età, abbia un prezzo più basso e ci si possa togliere delle soddisfazioni, è un grande privilegio. Ricordate le nonne di Plaza de Majo, in Argentina, quelle alle quali avevano strappato, torturato e ucciso figlie e figli? Non ci fu nessuno che riusci’ a piegare la loro ostinazione, ne’ con le botte ne’ con la galera. Quando vedi la vita da un altro punto di vista la tua capacità di resistenza davanti a ogni sopruso diventa enorme. Inarrestabile.

Ora, capirete, che nonostante con Montanelli ci siano stati scontri asprissimi per decenni, sentiamo una certa solidarietà con quest’uomo che ormai è sottoposto a un fuoco di fila violentissimo. Viene tacciato di essere un servo del potere nel momento in cui ha il coraggio di attaccare l’uomo più ricco d’Italia e di certo il più potente, visto che è riuscito a costringere sia la destra che la sinistra italiana a cambiare le leggi dello stato per avere la certezza di essere assolto per scadenza termini, mancanza di documentazioni svizzere, reati abrogati, depenalizzati, vaporizzati e poi resi elementi comprovanti santità morale e sessuale. Ma soprattutto attaccano il decano del nostro giornalismo, con livore, ironizzando sulla sua particolare condizione anagrafica: è vecchio. E questa è proprio una buona notizia. La destra del Polo, per voce di Gasparri, ha abbandonato anche quest’ultimo segno di civiltà: il rispetto per i vecchi. Ormai le restano solo le ballerine scosciate, i seni al silicone, i quiz miliardari, le speculazioni azionarie e i film porno trasmessi a tarda notte dalla pay tv. Con questa profondità ideologica e morale non si va lontano. Aspettiamo con ansia una destra migliore. Il sacrificio di Montanelli alle Termopili farà arrivare dei persiani più degni?Ma alla fine che cosa ha detto di tanto becero, demenziale e offensivo il nostro “grande vecchio”? Ve lo riassumiamo: “Ho conosciuto due Berlusconi. Il primo era un imprenditore, proprietario del quotidiano “Il Giornale” che io dirigevo, rispettoso del mio lavoro e che non metteva mai ne’ naso ne’ piede in redazione. l’altro me lo sono trovato davanti, all’improvviso, completamente trasformato quando da imprenditore ha deciso di buttarsi in politica: “Ora il Giornale dirà quello che voglio io” e così da un giorno all’altro mi sono trovato fuori dal gioco, costretto alle dimissioni.”Ma il cavaliere dà tutt’altra versione dell’accaduto.Risponde Montanelli: “Il cavaliere è un bugiardo inimitabile. Uno che fa della menzogna la chiave fondamentale della sua vita. Riesce a giurare sulla testa dei suoi figli, della moglie… pardon, delle mogli piangendo lacrime autentiche.” E qui il decano della carta stampata ricorda un aneddoto raccontato da un vecchio sapiente francese di qualche secolo fa che scorgendo un impostore piangere giurando di aver detto la verità, soffrendo egli alla prostata, esclamava: “Potessi io pisciare facile come quello versa lacrime!”.A commento di questo aneddoto Montanelli aggiunge: “Come dicono i napoletani la regola è chiagni e fotti!”.Questo stupendo motto dovrebbe, a nostro avviso, essere iscritto a grandi lettere sulla Casa delle Libertà.

[Tratto da Dario Fo News del 01/04/2001]

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